ALLEVAMENTO

Chianina

Altro fiore all’occhiello dei nostri allevamenti è la carne di Chianina.
Antichissimi bovini, originari dell’appennino centrale ed in particolare nella Val di Chiana, da cui prendono il nome, sono una delle razze bovine più grandi, tanto che un toro adulto raggiunge i 2 metri di altezza al garrese e supera i 17 quintali di peso.

Caratteristica principale di questi animali è il manto bianco porcellana su cui risaltano i profondi occhi neri, la testa è leggera ed elegante, più allungata nelle femmine e con fronte ampia nei tori. Le corna sono medio corte e nere sulla punta, le gambe affusolate e le unghie forti e resistenti li rendono perfetti per pascolare.

Se da una parte possono vantare una carne è di ottima qualità, di contro le Chianine non sono adatte alla produzione di latte che risulta sufficiente solo per lo svezzamento del vitello, che dura circa 5 mesi. Il loro allevamento non può essere di tipo intensivo e richiede tempi lunghi per raggiungere il peso necessario alla macellazione, questo rende la carne estremamente più pregiata e preziosa rispetto ad altre carni. Alla Fattoria San Lorenzo le chianine crescono in semilibertà, hanno vasti pascoli per brucare liberamente e stalle per ripararsi.

La carne viene prodotta da bovini, sia maschi che femmine, tra i 12 ed i 24 mesi.
La carne di chianina è molto magra, caratterizzata da infiltrazioni di grasso che ne conferiscono il sapore, essa è composta dal 70% di acqua e più del 20% da proteine di valore.
Il colesterolo è inferiore ai 50mg per etto ed è caratterizzata da un calo al cotto inferiore al 35%, ciò rende la carne tenera anche dopo la cottura. Tutte queste caratteristiche fanno della chianina la carne più digeribile e meno grassa tra tutte le vacche italiane.

Caratteristica visiva della carne è il suo colore rosso vivo, dalla grana serrata, consistente, soda ed elastica al tocco, con piccole venature marezzate di grasso.

Curiosità

La razza Chianina è talmente antica che deriva dal cosiddetto Bos Primigenius, il bue raffigurato nelle incisioni rupestri nelle caverne preistoriche. Gli antichi Etruschi e i Romani li consideravano sacri per via del loro manto candido, tanto da utilizzarli nei cortei trionfali nelle conquiste belliche o durante i sacrifici propiziatori agli dei.

Nei secoli a seguire questi animali sono stati utilizzati dai contadini per trasportare pesi o effettuare lavori pesanti sia per via della loro indole docile che per la forza e resistenza degli stessi.